Ci sono cose che non possono essere descritte o mostrate in una semplice immagine poiché devono essere intimamente vissute per poterne cogliere tutta la loro bellezza o il misterioso fascio che le circonda.
Praiano è una di queste; incastonata come un corallo nella macchia mediterranea, il suo territorio risulta compreso tra i 0 e i 750 metri sul livello del mare.
Il villaggio è scisso quasi perfettamente in due all'altezza del "Capo Sottile"; sul versante di levante sorge Praiano, su quello di ponente la frazione di Vettica Maggiore. Divisione dettata e voluta dalle esigenze degli abitanti di questo antico villaggio, dove fino a pochi decenni fa si viveva di ciò che la loro terra offriva; per lo più pesca e coltivazione di campi.
La storia di questo villaggio risale ad un periodo antecedente alla fondazione della Repubblica Marinara di Amalfi; documenti confermano che fu titolata come "Universitas" durante il periodo Angioino, ovvero a significare che godeva di una certa autonomia comunque restando sempre legata ad Amalfi. Nel medioevo i facoltosi dogi della Repubblica Amalfitana, incantati da questa incontaminata terra e dai suoi panorami la scelgono come meta delle loro villeggiature.
I nuclei abitativi nascevano nella parte bassa del villaggio, vicino al mare che inizialmente risultava unica risorsa di vita. Negli anni successivi in seguito a calamità naturali e le continue aggressioni Saracene, la popolazione comincia a degradare verso i monti, in cerca di sicurezza. Mentre la costa viene fortificata con Torri di avvistamento in età "Angioina" e successivamente con postazioni di difesa.
Da sempre popolazione molto devota alla religione; a testimonianza di ciò le circa 15 chiese che si erigono, o si erigevano, su tutto il territorio.